Anna, profetessa nel vangelo di Luca

Chi era Anna nel vangelo di Luca?

Vetro colorato di Anna, profetessa

Vetro colorato di Anna, profetessa

Ci viene data una sorprendente quantità di dettagli su Anna. Apprendiamo

  • la tribù e la famiglia di Anna, e che dopo sette anni di matrimonio divenne vedova. C’è un bel parallelo qui con un’altra famosa vedova, l’eroina ebrea Giuditta, che come Anna non si risposò dopo la morte del marito. Giuditta e Anna vissero entrambe circa la stessa età. La situazione di Giuditta (se si mette da parte la sua seduzione e l’uccisione del generale nemico Oloferne!) era simile a quella di Anna.
  • L’età avanzata di Anna. Anna è un’anziana donna ebrea di almeno ottantaquattro anni, forse di più.

Anna aspetta. E aspetta.

È strano che si parli della sua età. Parlare dell’età di una persona, uomo o donna, nel Nuovo Testamento è raro. Non mi viene in mente un altro esempio.

Ma qui il testo si sofferma su quanto tempo ha vissuto: i lunghi, lunghi anni che ha aspettato il Santo di Dio.

Il lettore sa anche che il Santo è effettivamente venuto. Non solo, ma Anna lo tiene tra le sue braccia.

A cosa serve dirci quanti anni ha? Forse è duplice:

  • per fare un parallelo con i lunghi anni che il popolo ebraico ha aspettato il suo Messia
  • per suggerire che l’attesa, e la certezza di una ricompensa finale, l’ha tenuta in vita

Perché Maria & Giuseppe è a Gerusalemme?

Maria e Giuseppe sono lì al Tempio perché hanno portato il loro figlio appena nato Gesù per la cerimonia consueta.

La presentazione di Gesù al Tempio, di James Tissot

La presentazione di Gesù al Tempio, di James Tissot

Dopo la nascita di un bambino maschio, la madre era ritualmente impura per sette giorni e doveva rimanere in casa per altri trentatré giorni dopo i quali, il quarantesimo giorno, doveva essere offerto un sacrificio di purificazione (vedi Levitico 12:2-8).

Inoltre, un primogenito, maschio o femmina, doveva essere “redento”.

Ogni primogenito era considerato santo o consacrato a Dio. Il primogenito degli animali veniva sacrificato, ma i primogeniti degli uomini e delle donne venivano riscattati con un pagamento di 5 sicli quando avevano un mese di vita (Esodo 13:13, Numeri 18:15, 16).

La legge non richiedeva la presenza del bambino al Tempio quando veniva effettuato il pagamento, ma in questa occasione le due cerimonie si svolgevano insieme.

Anna arrivò subito dopo che Simeone aveva proclamato che Gesù era la tanto attesa “salvezza che tu hai preparato alla presenza di tutti i popoli, una luce per la rivelazione ai gentili e per la gloria del tuo popolo Israele”. (Luca 2:30-33)

Non è chiaro dal testo se Anna abbia sentito queste parole, oppure no.

Cosa accadde quando Anna vide Gesù?

Anna nel Tempio, di Jerry Bacik

Anna nel Tempio, di Jerry Bacik

Cosa fa Anna nel Tempio? Ci viene detto che era costantemente al Tempio, giorno e notte.

Le parole non significano che non lo lasciava mai, piuttosto che la preghiera nel Tempio era il centro di tutta la sua vita. È una santa donna che concentra tutte le sue energie residue nella comunione con Dio.

Al momento descritto nel vangelo di Luca, Anna si fa avanti al centro della scena. Sopraffatta da una gioia sublime, comincia a lodare Dio per ciò che sa che è accaduto.

La parola greca usata da Luca suggerisce riconoscimento, intuizione. La sua reazione è immediata e drammatica: parla a voce più alta che può, raccontando a chiunque le sia vicino di questo bambino straordinario.

Ecco, davanti ai loro occhi, l’Essere che porterà la redenzione a Israele.

Il testo biblico, Luca 2:36-38

36 C’era una profetessa, Anna, figlia di Fan’u-el, della tribù di Ascer; era di grande età, avendo vissuto con suo marito sette anni dalla verginità, 37 e come vedova fino a ottantaquattro anni. Non si allontanava dal tempio, adorando con digiuni e preghiere notte e giorno. 38 E salendo proprio in quell’ora rendeva grazie a Dio, e parlava di lui a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

Anna/Hannah significa ‘grazia’ o ‘favore’. Viene identificata come la figlia di Phan’u-el

Phan’u-el significa ‘volto di Dio’. Il suo nome potrebbe essere un gioco di parole, poiché Anna fu tra i primi a riconoscere il volto di Dio quando vide il neonato Gesù.

I temi principali della storia di Anna

  • Anna, una donna santa e saggia, vide cose che non erano ancora evidenti agli altri: ‘vide’ il destino del piccolo bambino Gesù quando lo tenne tra le braccia
  • Come molte storie nel Nuovo Testamento, questa non riguarda la donna Anna ma Gesù. Il suo scopo era quello di mostrare chi è Gesù.

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