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La parola legge deriva dal latino directum, che significa “ciò che è conforme alla regola”. Il diritto si ispira ai postulati della giustizia e costituisce l’ordine normativo e istituzionale che regola la condotta umana nella società. La base del diritto è costituita dalle relazioni sociali, che ne determinano il contenuto e il carattere. In altre parole, il diritto è un insieme di regole che permettono la risoluzione dei conflitti all’interno di una società.

Il diritto

Quando si parla di diritto, è essenziale stabilire le sue fonti, cioè le idee e i fondamenti su cui si basa per sviluppare e stabilire i suoi principi fondamentali. In questo senso, dobbiamo sottolineare che queste fonti possono essere determinate, in termini generali, in tre categorie principali:

Quelle reali, che sono quelle che stabiliscono il contenuto della legge in questione.

Quelli storici, che sono tutti quei vecchi documenti che si usano per riferirsi a quelli che hanno il contenuto di una legge.

Quelli formali, che sono quelli che si definiscono come tutte quelle azioni realizzate da diverse entità (individui, Stato, enti…) per procedere a creare ciò che è la legge. All’interno di questa categoria troviamo la giurisprudenza, i trattati internazionali, la consuetudine…

Il diritto effettivo o positivo è costituito da leggi, regolamenti, norme e risoluzioni create dallo Stato per la conservazione dell’ordine sociale. Si tratta di regole il cui rispetto è obbligatorio per tutti i cittadini.

Il diritto soggettivo, invece, è il potere proprio di un soggetto di eseguire o non eseguire una certa condotta. È il potere che l’uomo ha, in conformità con una norma giuridica, di realizzare la propria attività nei confronti di un altro.

Il diritto è considerato avere diverse caratteristiche. Uno di questi è la bilateralità (un individuo diverso dall’individuo colpito ha il diritto di esigere il rispetto di una regola), che dà al diritto la qualità di un imperativo attributivo. È imperativo perché impone un dovere di condotta (come pagare le tasse) e attributivo per il suddetto potere di esigere il rispetto dell’imperativo.

Altre caratteristiche del diritto sono la sua eteronomia (è autarchico; anche se il soggetto non è d’accordo con il contenuto della norma, deve rispettarla), l’alterità (le norme giuridiche si riferiscono sempre alla relazione di un soggetto con altri) e la coercibilità (permette l’uso legittimo della forza statale quando un cittadino non si adegua alle sue richieste).

In aggiunta a quanto sopra, si deve determinare che il diritto è solitamente classificato in tre rami principali:

Diritto sociale. Sotto questa denominazione sono comprese tutte quelle norme giuridiche il cui chiaro obiettivo è quello di assicurare che i cittadini vivano in una società in coesistenza. In altre parole, sono le regole che modellano il sistema giuridico e sono a favore di questa società, il che significa che questa classificazione include il diritto sindacale o il diritto del lavoro.

Il diritto privato è quello che determina le relazioni giuridiche tra le persone giuridiche senza che nessuna di esse agisca come autorità statale. Un esempio di questo è il diritto civile.

Il diritto pubblico. Regola le relazioni tra gli organi dell’autorità pubblica e le persone o entità di natura privata. Esempi: Diritto processuale, diritto penale…

Diritto pubblico.

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