L’ultimo libro di William H. Frey, “Diversity Explosion: How New Racial Demographics are Remaking America”, è stato pubblicato all’inizio di quest’anno.
Questo post è stato aggiornato il 10 settembre 2018 con le revisioni del Census Bureau al 6 settembre 2018.
Le nuove proiezioni demografiche del censimento confermano l’importanza delle minoranze razziali come motore demografico primario della crescita futura della nazione, contrastando una popolazione bianca che invecchia, cresce lentamente e presto sarà in declino. Le nuove statistiche prevedono che la nazione diventerà “minoranza bianca” nel 2045. Durante quell’anno, i bianchi comprenderanno il 49,7% della popolazione in contrasto con il 24,6% degli ispanici, il 13,1% dei neri, il 7,9% degli asiatici e il 3,8% delle popolazioni multirazziali (vedi Figura 1).
William H. Frey
Senior Fellow – Metropolitan Policy Program
Lo spostamento è il risultato di due tendenze. In primo luogo, tra il 2018 e il 2060, i guadagni continueranno nelle popolazioni di minoranze razziali combinate, crescendo del 74%. In secondo luogo, durante questo lasso di tempo, l’invecchiamento della popolazione bianca vedrà un modesto guadagno immediato fino al 2024, per poi sperimentare un declino a lungo termine fino al 2060, una conseguenza di più morti che nascite (vedi Figura 2).
Tra le popolazioni minoritarie, la crescita maggiore è prevista per le popolazioni multirazziali, asiatiche e ispaniche con tassi di crescita 2018-2060 rispettivamente del 176, 93 e 86%. Il tasso di crescita previsto per i neri è del 34%.* La fonte demografica della crescita varia tra i gruppi. Per esempio, l’immigrazione contribuisce a un terzo della crescita ispanica in questo arco di tempo, mentre il resto è attribuibile all’aumento naturale (l’eccesso di nascite rispetto ai decessi). Tra gli asiatici, l’immigrazione contribuisce a tre quarti della crescita prevista.
Queste nuove proiezioni differiscono da quelle che il censimento ha precedentemente rilasciato nel 2014. Quelle prevedevano un punto di svolta per le minoranze bianche nell’anno 2044 a causa di una maggiore immigrazione prevista e di una crescita leggermente maggiore per diversi gruppi minoritari. La crescita nazionale era anche un po’ più grande nelle proiezioni del 2014. Si prevedeva che gli Stati Uniti avrebbero raggiunto una popolazione di 400 milioni nell’anno 2051 rispetto al 2058 nelle nuove proiezioni.
I punti di ribaltamento delle “minoranze bianche” differiscono per età
Perché le minoranze come gruppo sono più giovani dei bianchi, il punto di ribaltamento delle minoranze bianche arriva prima per i gruppi di età più giovani. Come mostrato nella figura 3, le nuove proiezioni del censimento indicano che, per i giovani sotto i 18 anni – la popolazione post-millenaria – le minoranze supereranno i bianchi nel 2020. Per quelli tra i 18 e i 29 anni – membri della forza lavoro più giovane e della popolazione in età di voto – il punto di svolta si verificherà nel 2027.
Le nuove proiezioni del censimento indicano che, per i giovani sotto i 18 anni – la popolazione post-millenaria – le minoranze supereranno i bianchi nel 2020
Questi anni di svolta si verificano più tardi per i gruppi di età più avanzata, il che significa che gli anziani, dai 60 anni in su, continueranno ad essere prevalentemente bianchi dopo l’anno 2060. Quest’ultimo può essere attribuito a breve termine al potere di permanenza del baby boom, in gran parte bianco. Infatti, nell’arco di tempo 2018-2060, l’unica fascia di età bianca che non perde popolazione è quella dei 65 anni e oltre, una fascia di età che, nel complesso, cresce molto più rapidamente di qualsiasi altra.
La diversità giovanile come contrappeso all’invecchiamento dei bianchi
E’ chiaro che è la crescita della popolazione giovanile minoritaria della nazione – attribuibile a una combinazione di immigrazione passata e presente e di nascite tra i gruppi minoritari più giovani – che sta impedendo alla nazione di invecchiare ancora più velocemente di quanto avverrebbe altrimenti.
La figura 4 rende chiaro quanto importanti saranno le popolazioni minoritarie per i giovani della nazione fino al 2060. A quel punto, il censimento prevede che i bianchi comprenderanno solo il 36% della popolazione sotto i 18 anni, con gli ispanici che rappresenteranno il 32%. Questo contrasta nettamente con il contributo delle minoranze agli anziani della nazione, che saranno ancora per oltre la metà bianchi.
Perché si prevede che le minoranze razziali rappresenteranno tutta la crescita della popolazione giovanile della nazione nei prossimi 42 anni, esse rallenteranno nettamente l’invecchiamento nazionale. Già nel 2018, ci saranno più anziani bianchi che bambini e più morti bianche che nascite, secondo le proiezioni del censimento. Tuttavia, non sarà così per la popolazione minoritaria combinata per il periodo di tempo previsto 2018-2060.
Le minoranze saranno la fonte di tutta la crescita della popolazione giovanile e in età lavorativa della nazione, la maggior parte della crescita dei suoi elettori, e gran parte della crescita dei suoi consumatori e della base imponibile fino al futuro che possiamo vedere. Hence, the more rapidly growing, largely white senior population will be increasingly dependent on their contributions to the economy and to government programs such as Medicare and Social Security. This suggests the necessity for continued investments in the nation’s diverse youth and young adults as the population continues to age.
(In 2060) the census projects whites will comprise only 36 percent of the under age 18 population, with Hispanics accounting for 32 percent
* Growth rates for multiracials, Asians and blacks pertain to non-Hispanic members of those groups.
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By William H. Frey2018