Nut

Nut (Nuit, Nwt) era la personificazione del cielo e dei cieli. Era la figlia di Shu e Tefnut e la nipote del dio creatore (Atum o Ra). Suo marito/fratello era Geb, il dio della terra. Tuttavia, si potrebbe anche dire che era la madre di Ra.

I testi delle bare si riferiscono a Nut come “colei che aveva i capelli intrecciati e che portava gli dei”. In un mito Nut partorisce ogni giorno il dio Sole, che passa sul suo corpo durante il giorno prima di essere inghiottito la notte per poi rinascere il mattino seguente. Secondo un altro mito Ra usava la barca Atet (o Matet) per viaggiare sul suo corpo fino a mezzogiorno e poi usava la barca Sektet fino al tramonto.

Nut che inarcava il suo corpo sul mondo per formare il cielo

Nut era anche ritenuta la madre di cinque figli nei cinque giorni extra del calendario egizio conosciuti come i “giorni epagomeni dell’anno”. A quanto pare, Ra si infastidì perché Geb e Nut erano chiusi in un abbraccio perpetuo, così chiese a Shu di separarli. Decretò anche che Nut non dovesse partorire in nessun giorno del calendario, ma Thoth vinse i cinque giorni “epagomeni” della luna e Nut ebbe cinque figli: Osiride che nacque il primo giorno, Horus il Vecchio il secondo, Set il terzo, Iside il quarto e Nefti l’ultima nata il quinto giorno. Questi giorni erano un momento di festa in tutto l’Egitto.

Dado alato, Metropolitan Museum, Dinastia 21 - 25

Era una dea mucca che adottò alcuni degli attributi di Hathor. Quando Ra si stancò di governare, Nut salì nei cieli sulla sua schiena sotto forma di mucca. Tuttavia, prende generalmente la forma di una donna nuda coperta di stelle, che tiene il suo corpo in alto in un arco, rivolto verso il basso. Le sue braccia e le sue gambe erano i pilastri del cielo, e si pensava che le sue mani e i suoi piedi toccassero la terra nei quattro punti cardinali dell’orizzonte.

Geb è spesso raffigurato sotto di lei (a volte in modo cifrato). Era solo raffigurata come una donna che indossava uno dei geroglifici che compongono il suo nome, un vaso rotondo egiziano.

Nut sulla bara di Pedusiri, Periodo Tardo o Tolemaico

A causa del suo ruolo nella rinascita del sole, Nut divenne una madre protettrice dei morti che veniva spesso dipinta sul coperchio interno del sarcofago, proteggendo la mummia. Il suo simbolo, un ciondolo di legno “maqet” (“scala”), era posto all’interno della tomba per aiutare il defunto a salire verso il cielo.

There were many festivals to Nut through the year, including the “Festival of Nut and Ra” and the “Feast of Nut” and she appears in numerous depictions, yet no temples or specific cult centres are linked to her.

Bibliography
  • The Complete Gods and Goddesses of Ancient Egypt (2003) Richard H. Wilkinson
  • Egyptian Mythology (1997) Simon Goodenough
  • The Gods of the Egyptians (1904) E Wallis Budge
  • The Great Goddesses of Egypt (1999) Barbara S. Lesko
  • Gods of Ancient Egypt (1996) Barbara Watterson

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