Biografia
Il poeta e traduttore Alexander Pope nacque a Londra nel 1688. Fu educato principalmente in scuole cattoliche, fino al 1700 quando la famiglia fu costretta dal sentimento anti-cattolico a stabilirsi nel Berkshire, fuori Londra, e il giovane Pope riprese la sua educazione privatamente. Soffrì di cattiva salute, compresa la malattia di Pott, che gli bloccò gravemente la crescita e gli accorciò la vita.
Nonostante, fu riconosciuto come talento poetico relativamente presto, con i suoi Pastorali pubblicati nel 1709 e il Saggio sulla critica (un poema in distici eroici) nel 1711. Nel Saggio, Pope discute l’industria emergente della critica letteraria, castigando, per esempio, il tipo di critico che è una “testa di legno piena di libri, ignorantemente letta” – una persona che legge tutto ciò che viene pubblicato ma le cui interpretazioni sono accecate dalle proprie opinioni.
Opere famose
Le altre opere famose di Pope includono The Rape of the Lock (1712, 1714), un poema epico che racconta la storia di una donna di società a cui viene rubata una ciocca di capelli da un pretendente; Windsor Forest” (1713), una celebrazione pastorale della campagna inglese in lode della regina Anna, alla quale l’oratore di Pope si rivolge come “Augusta” (collegandola all’imperatore romano Augusto, lodato da poeti come Virgilio per aver inaugurato una nuova era di pace); e “Eloisa ad Abelardo” (1717), un’epistola in versi che reimmagina la tragica storia di Eloisa e Abelardo, amanti sfortunati della Francia del XII secolo.
Oltre a curare le opere di Shakespeare (di cui pubblicò un’edizione in sei volumi nel 1725), Pope fu anche un abile classicista, la cui conoscenza dell’antica poesia greca e romana non solo permeò le sue composizioni, ma gli permise anche di produrre traduzioni dell’Iliade di Omero (a puntate tra il 1715-20) e dell’Odissea (1725-26), e delle Odi di Orazio (1737, 1738). Le traduzioni omeriche fecero guadagnare a Pope abbastanza denaro per trasferirsi in una villa a Twickenham, Middlesex, che abbellì con giardini e una famosa grotta, che i visitatori possono vedere ancora oggi.
La satira e la Dunciad
Nel 1728 Pope pubblicò la prima versione di una delle sue opere più celebri, la satirica The Dunciad. Dedicato a Jonathan Swift, il poema è principalmente rivolto al critico shakespeariano Lewis Theobald, che aveva offeso Pope criticando la sua edizione di Shakespeare. In The Dunciad, Pope fa di Theobald il “Re dei Dunces”, ma si prende gioco anche di una serie di personaggi della scena letteraria e giornalistica di Londra, tutti governati dalla dea “Dulness”. La prima edizione di The Dunciad era anonima, e gli obiettivi della sua satira erano designati solo dalle loro iniziali, ma le edizioni successive fornirono maggiori dettagli, e Pope alla fine ammise apertamente di essere l’autore dell’opera. Ha sostanzialmente rivisto il poema nel 1743, dandogli un nuovo eroe e il ‘Re dei Fessi’ (l’attore e scrittore, e nemico di Pope, Colley Cibber).
Popolarizzazione del distico eroico
Pope è forse in definitiva più noto per aver reso popolare il distico eroico come forma per l’espressione concisa di idee riconoscibili. Come afferma il Saggio sulla critica, in una formulazione spesso citata per racchiudere l’atteggiamento di Pope:
Il vero spirito è natura a vantaggio vestito,
che spesso è stato pensato, ma mai così ben espresso.
Ulteriori informazioni sulla vita di Alexander Pope possono essere trovate sull’Oxford Dictionary of National Biography.