Dal numero di giugno 1973 di Interview. In questa edizione, rivisitiamo la nostra rubrica del giugno 1973 su alcuni “pettegolezzi d’oro” sentiti per caso su due delle più grandi protagoniste di Hollywood, Marlene Dietrich e Marilyn Monroe.
Come notevole ammiratore di Marilyn Monroe, Andy Warhol era sicuro di ricevere alcuni dei pettegolezzi più succosi nella sua cerchia di celebrità. Mentre era ancora caporedattore di Interview, insieme a Paul Morissey e Fred Hughes, nella sezione “Small Talk” del numero di giugno 1973 ha seppellito una bomba drammatica di informazioni che coinvolgeva Marlene Dietrich e la stessa M.M. Tuttavia, nessuno dei redattori si prese il merito del pettegolezzo; scelsero invece di mantenere l’anonimato della fonte, come se rivelassero l’affare Kennedy.
La starlette della scena del cinema muto degli anni ’20, poi passata al cinema sonoro con il successo al botteghino The Blue Angel, Marlene Dietrich non fu mai etichettata come la bomba che fu la Monroe. La sua passione per la moda androgina, completa di abito e sigaretta (una cosa audace per una donna degli anni 20) ha ispirato una generazione di donne emancipate e notevoli imitazioni di drag queen. Anche se non ha mai smesso del tutto di recitare, si è dedicata al cabaret a tempo pieno, esibendosi per il pubblico dal vivo in tutto il mondo fino a quando la sua gamba non si è rotta, letteralmente. Eppure, in quel vuoto biondo che si lasciò alle spalle, al posto della Dietrich sorse un nuovo tipo di protagonista, molto diverso.
Secondo la rubrica “Small Talk”, la Dietrich assistette alla proiezione di uno dei primi film della Monroe e parlò durante tutte le sue scene, borbottando: “‘Questo è quello che vogliono ora. Questo è quello che chiamano sexy”.
Non è chiaro se la Dietrich sia mai riuscita a superare la sua disapprovazione, dato che le due non sono mai apparse in un film insieme. Si incontrarono per la prima volta nel 1955 grazie al loro comune amico e fotografo, Milton E. Greene, che stava fondando con la Monroe una società di produzione intitolata Marilyn Monroe Productions, Inc. Greene invitò la Dietrich a una festa per celebrare la nuova società e lei si fermò anche abbastanza a lungo per posare per delle foto con la Monroe, alimentando le voci di una potenziale storia d’amore.
Da sinistra: Marilyn Monroe, Marlene Dietrich, Milton E. Greene. Fotografia di Milton E. Greene. © 2017 Joshua Greene archiveimages.com, da The Essential Marilyn Monroe, pubblicato da ACC Editions.
Monroe scrisse nella sua autobiografia del 1954 My Story che inizialmente mise in discussione la propria sessualità, ma arrivò a capire: “Ora, essendomi innamorata, sapevo cosa ero. Non era una lesbica”. Eppure questo non squalifica nessuna delle sue precedenti relazioni con altre donne, che sono state rivelate durante le indagini sulla sua morte. In una sessione confidenziale con il suo terapeuta Dr. Ralph Greenson, lei gli raccontò di una storia di una notte con la collega Joan Crawford. Il Dr. Greenson registrò le loro sedute e girò i nastri agli investigatori senza sapere che le trascrizioni sarebbero state divulgate. La Dietrich è stata analogamente smascherata da due diversi biografi, Steven Bach e Maria Rivera, che hanno confermato le sue relazioni con la cantante Edith Piaf e la sceneggiatrice Mercedes de Acosta. Queste rivelazioni hanno mandato in tilt i media con teorie sulla possibilità che la Dietrich e la Monroe avessero un interesse romantico, ma senza prove concrete. La voce rimane un pio desiderio per molti, ma chi può dire che fossero lontani? C’è solo una linea sottile tra amore e odio.