Gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica, il Canada e tutte le nazioni europee (tranne l’Albania) firmano l’Atto Finale di Helsinki l’ultimo giorno della Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (CSCE). L’atto aveva lo scopo di ravvivare il cadente spirito di distensione tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti e i suoi alleati.
Durante la presidenza di Richard M. Nixon, lui e il consigliere per la sicurezza nazionale Henry Kissinger elaborarono una politica estera nei confronti dell’Unione Sovietica che divenne nota come “distensione” – letteralmente, una diminuzione delle tensioni tra la Russia e l’America. Questa politica ebbe un certo successo nei primi anni ’70, quando Nixon visitò l’Unione Sovietica e iniziarono le discussioni sulla riduzione degli armamenti. Nell’estate del 1975, tuttavia, lo spirito di distensione si stava affievolendo. Nixon si dimise in disgrazia nell’agosto 1974 per lo scandalo Watergate. Gli Stati Uniti si ritirarono dal Vietnam senza assicurarsi la vittoria; nell’aprile 1975, il Vietnam del Sud cadde in mano alle forze comuniste. I progressi nei colloqui per la riduzione degli armamenti con i sovietici si fermarono.
Nel luglio 1975, tuttavia, l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti tentarono di rinvigorire la politica di distensione convocando la CSCE a Helsinki. Il primo agosto i presenti firmarono l’Atto finale di Helsinki. L’atto stabilì la CSCE come un’organizzazione consultiva in corso, e stabilì un certo numero di questioni (raggruppate in quelli che furono conosciuti come “panieri”) da discutere nei mesi e negli anni a venire. Questi includevano questioni economiche e commerciali, la riduzione delle armi e la protezione dei diritti umani.
Per un breve momento, la distensione sembrò essere rinata, ma la CSCE divenne presto la causa di accesi dibattiti tra Stati Uniti e Unione Sovietica, principalmente sulla questione dei diritti umani in Russia. Dopo la firma dell’Atto Finale di Helsinki, dissidenti e riformatori in Unione Sovietica formarono quello che era conosciuto come il Gruppo di Helsinki, un’organizzazione di controllo per monitorare l’adesione del governo russo alla protezione dei diritti umani. I sovietici hanno schiacciato il Gruppo di Helsinki, arrestando molti dei suoi principali leader. I gruppi per i diritti umani negli Stati Uniti e altrove protestarono a gran voce contro le azioni sovietiche. Il governo degli Stati Uniti criticò i russi per non aver aderito allo spirito dell’accordo di Helsinki. I sovietici si sono risentiti per quelle che hanno definito intrusioni nelle loro questioni interne. A metà del 1978, la CSCE cessò di funzionare in qualsiasi senso importante. Fu ripresa dal leader sovietico Mikhail Gorbaciov negli anni ’80, e servì come base per la sua politica di relazioni più strette e amichevoli con gli Stati Uniti.
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