Questo capitolo è direttamente collegato alla Sezione D(ii) del Syllabus primario CICM 2017, che si aspetta che il candidato all’esame “definisca… idiosincrasia…” insieme a diversi altri termini correlati. Anche se ciò appare nel syllabus, è estremamente improbabile che questa specifica definizione appaia mai nell’esame scritto, considerando la sua relativa irrilevanza. Piuttosto che la definizione, il riconoscimento e la gestione di queste sindromi è probabilmente la questione più rilevante.
In termini di risorse peer-reviewed che trattano questo argomento, Goodman & Gillman (12th ed) ha probabilmente la migliore definizione completa di idiosincrasia a pagina 76 della 12th edition. (intorno alla pagina 1.49). Il Textbook of Pharmacology di Seth ha una definizione concorrente (intorno alla pagina 1.49). Queste definizioni sono approssimativamente un paragrafo, che è probabilmente sufficiente per il candidato pragmatico all’esame. Se per qualsiasi motivo è richiesta una sostanziale profondità di conoscenza, l’articolo di Uetrecht & Naisbitt (2013) sarebbe la singola risorsa migliore.
In sintesi:
- L’idiosincrasia è una reattività anormale a una sostanza chimica che è propria di un dato individuo. Potrebbe essere:
- Una risposta anormalmente esagerata, o una mancanza anormale di risposta
- Una risposta insolita perché richiede una dose insolitamente piccola o insolitamente grande
- Un’estensione del normale effetto fisiologico del farmaco
- Una reazione che non è collegata all’effetto fisiologico previsto
- Idiosincrasia non è un’allergia al farmaco, ma entrambe sono forme di reazione avversa ai farmaci
- Le reazioni idiosincratiche ai farmaci non sono correlate alla dose del farmaco
- Le reazioni idiosincratiche ai farmaci più comuni e pericolose per la vita includono la sindrome di DRESS, toxic epidermal necrolysis and Stevens-Johnson syndrome
Pharmacological definition of idiosyncrasy
The definition from Textbook of Pharmacology by Seth is:
“an unusual response or a highly exaggerated usual response to usual doses to some drugs in few individuals”
That’s probably as good as it gets. It is impossible to give a clear official definition for exam purposes because the term, as Uetrecht and Nasibitt put it, “has been used in various ways and has no clear definition”. These authors decided to describe it as
“an adverse reaction that does not occur in most patients treated with a drug and does not involve the therapeutic effect of the drug”.
That is quite different from Goodman & Gillman:
“L’idiosincrasia è una reattività anormale ad una sostanza chimica che è peculiare di un dato individuo”
Questa definizione è probabilmente la più adatta perché è breve e generica. Permette anche una mancanza idiosincratica di una reazione, cioè un individuo che è unicamente insensibile a una sostanza. Apre la possibilità che la reazione sia un’estensione dell’effetto terapeutico del farmaco (a differenza di Uetrecht & Nasibitt) e non la limita alle reazioni risultanti da dosi “usuali”, permettendo situazioni in cui una dose ridicolmente piccola o comicamente grande del farmaco produce l’effetto inaspettato.
La capacità di definire questo termine è probabilmente abbastanza irrilevante dal punto di vista della pratica effettiva della medicina intensiva. Gli elementi più interessanti sarebbero probabilmente le cause, le conseguenze e la gestione delle reazioni idiopatiche ai farmaci.
Patofisiologia delle reazioni idiosincratiche ai farmaci
Le reazioni idiosincratiche sono generalmente pensate per essere immunomediate. Non c’è accordo sul loro meccanismo preciso, e ci sono molte eccezioni che contraddicono ogni ipotesi. In sintesi:
- O il farmaco stesso, o un metabolita reattivo, si lega ad una proteina
- Questa proteina subisce un cambiamento chimico e morfologico, rompendo l’auto-tolleranza
- Il sistema immunitario reagisce a questa proteina alterata in una moltitudine di modi, che di solito assomiglia ad una risposta immunitaria adattativa, ma può anche essere caratterizzata da eosinofilia
Pirtualmente ogni risposta idiosincratica ha una sindrome distinta di sintomi e disfunzioni d’organo, ma esistono alcune caratteristiche comuni.
- Il coinvolgimento di più organi è molto comune
- Di solito c’è un (lungo) ritardo tra l’inizio del farmaco e la comparsa dei sintomi
- Il rischio di una reazione idiosincratica non sembra aumentare con la dose
- Un rash cutaneo è quasi sempre coinvolto
- Si risolvono spesso nonostante il trattamento continuo con il farmaco incriminato a causa dello sviluppo della tolleranza.
Esempi classici di reazioni idiosincratiche indotte da farmaci
C’è la netta possibilità che qualche crudele scenario viva richieda al candidato all’esame di sudorazione di produrre una lista di reazioni idiosincratiche da farmaci come esempi. Una solida offerta dalla letteratura è difficile da trovare. Ecco una breve lista che è stata generata setacciando l’articolo di Knowles et al (2000) e Park et al (1992)
Syndrome | Drugs | Features |
Stevens-Johnson syndrome and toxic epidermal necrolysis |
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Serum sickness-like reaction |
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Drug-induced lupus |
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Drug-induced hepatitis |
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Aplastic anaemia, agranulocytosis |
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