maggioritarismo

L’opinione che l’autorità politica legittima esprima la volontà della maggioranza di coloro che sono soggetti a questa autorità (nota anche come principio di maggioranza). Alcuni commentatori considerano il principio di maggioranza come il modo più appropriato per determinare la legge o la politica quando i cittadini non sono d’accordo. Secondo John Locke: “quando un qualsiasi numero di uomini, con il consenso di ogni individuo, hanno costituito una comunità, hanno così reso quella comunità un corpo, con un potere di agire come un corpo, che è solo per volontà e determinazione della maggioranza. Poiché ciò che agisce una qualsiasi Comunità, essendo solo il consenso degli individui che la compongono, ed essendo necessario che ciò che è un corpo unico si muova in una direzione, è necessario che il corpo si muova in quella direzione dove lo porta la forza maggiore, che è il consenso della maggioranza; altrimenti è impossibile che agisca o continui ad essere un corpo unico…”. Altri, come Rousseau, sostengono che la volontà della maggioranza ha maggiori probabilità di essere oggettivamente corretta nell’identificare ciò che è nel bene comune rispetto a quella della minoranza, una visione che deriva dal teorema della giuria di Condorcet. Questo risultato dipende, tuttavia, dal fatto che la maggioranza stia davvero mirando al bene comune, piuttosto che ai propri interessi settoriali. I critici fanno notare che, poiché i cittadini non hanno bisogno di mirare al bene comune, una maggioranza semplice non dovrà necessariamente accordarsi con ciò che è oggettivamente giusto, portando all’opinione che ci dovrebbero essere alcuni limiti costituzionali all’autorità della maggioranza. Lo sviluppo della moderna teoria della scelta sociale ha anche sollevato domande scomode sull’idea stessa di “volontà della maggioranza”. La teoria della scelta sociale suggerisce che quando un gruppo di persone sta scegliendo tra più di due alternative, l’alternativa che viene selezionata come vincitrice può cambiare esattamente a seconda di quali istituzioni democratiche vengono utilizzate per aggregare gli ordini di preferenza degli individui in una “scelta sociale”. La volontà della maggioranza non è qualcosa che esiste prima del processo di aggregazione e che si riflette in esso; piuttosto, è qualcosa che esiste solo dopo il processo di aggregazione, e diversi processi di aggregazione apparentemente ragionevoli possono produrre diverse volontà della maggioranza (vedi ciclo). Se, tuttavia, esiste una potenziale pluralità di volontà maggioritarie per ogni dato insieme di ordinamenti di preferenze sottostanti degli individui, è meno chiaro perché ogni specifica volontà maggioritaria abbia la speciale legittimità assunta dal maggioritarismo.

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