Niobe (Figlia di Tantalo e Dione)

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Nella mitologia greca, Niobe era descritta come la figlia di Tantalo e Dione (o Eurythemista o Euryanassa) e la sorella di Pelope e Brotea. Niobe era sposata con Anfione, re di Tebe, ed ebbe 7 figli e 7 figlie; essendo orgogliosa del numero dei suoi figli, si riteneva superiore al Titano Leto, che aveva dato alla luce solo due figli (Apollo e Artemide).

Come punizione per il suo orgoglio, Apollo uccise tutti i figli di Niobe, e Artemide uccise tutte le sue figlie. Secondo alcune versioni, uno dei figli di Niobe, Amyclas, e una delle sue figlie, Meliboea, si salvarono. Il loro padre, Anfione, alla vista dei suoi figli morti si uccise o fu ucciso da Apollo per aver giurato vendetta. Devastata, Niobe fuggì sul monte Sipilo.

Per nove giorni i loro corpi giacquero nel loro sangue senza che nessuno li seppellisse, perché Zeus aveva trasformato il popolo in pietre, ma il decimo giorno gli stessi dei li seppellirono. Niobe, che era andata sul monte Sipilo, fu trasformata in pietra e, mentre piangeva incessantemente, dalla sua carnagione pietrificata cominciarono a sgorgare acque. Il monte Sipylus ha infatti una formazione rocciosa naturale che assomiglia a un volto femminile, ed è stata associata a Niobe fin dai tempi antichi. La formazione rocciosa è anche conosciuta come “Roccia del Pianto”.

Genitori

Tantalo & Dione

Figli

Quattordici figli (7 femmine & 7 maschi)

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