Di cosa trattava la guerra del 1864?

Christian IXIcona immagine libera da copyright Copyright libero: Public Domain Christian IX La serie televisiva danese 1864 è ambientata nell’anno della seconda guerra dello Schleswig, combattuta tra la Danimarca da una parte e l’Austria e la Prussia dall’altra. Fu scatenata dalla convinzione da parte tedesca che la Danimarca stesse violando i principi del protocollo di Londra. La Danimarca tentò di scrivere una nuova costituzione che annettesse i ducati di Schleswig e Holstein, mentre le nazioni germaniche erano insoddisfatte dei piani di successione dopo la morte del re Federico VII nel 1863; era morto senza un erede legittimo rendendo difficile trovare un nuovo sovrano accettabile in tutti i ducati di Danimarca.

Il re era stato anche duca di Schleswig e Holstein, ma in particolare questo era oltre ad essere re di Danimarca – i due ducati non erano considerati parte del paese. Fino a quando, cioè, la nuova costituzione non tentò di spostarli all’interno dei confini danesi.

L’edizione del 30 gennaio 1864 del The York Herald ha cercato di spiegare la complicata situazione ai suoi lettori:

L’improvvisa morte di Federico VII impedì che la costituzione venisse attuata, sebbene avesse ricevuto la sanzione del Rigsraad e uno dei primi atti che Christian IX compì salendo al trono fu di accettare e promulgare la nuova costituzione.

Ma così facendo sua maestà è incorso nel dispiacere dei tedeschi, i quali sostengono che i danesi non hanno il potere di alterare il sistema di governo che è esistito così a lungo nei due ducati, mentre molti di loro, specialmente i governi degli stati minori, arrivano a negare il diritto di Cristiano IX al governo di queste province, sebbene la successione sia stata determinata a suo favore dal trattato di Londra del 1852, i cui firmatari includevano proprio le due potenze che ora minacciano l’invasione dello Schleswig.

Per quanto riguarda l’Holstein, sembra essere ammesso che i danesi erano nel torto quando hanno cercato di incorporare quel ducato alla nazione facendo una costituzione comune per l’insieme.

Non c’è dubbio che il re di Danimarca, come duca dell’Holstein, è un membro della Dieta Federale, e che mentre lui è il sovrano, allo stesso tempo l’Holstein appartiene alla Confederazione Germanica. La Dieta ha quindi detto, in effetti, “Il Duca di Holstein non ha il potere di fare una nuova costituzione per il Ducato, e se insiste nel violare il patto generale, gli daremo una lezione.”

Su consiglio del governo inglese, offerto attraverso Lord Wodehouse, il re ha sospeso la costituzione dell’Holstein e ha anche ritirato le truppe danesi dal Ducato, al fine di evitare una collisione con i soldati federali.

Ma questa concessione sembra, agli occhi dei tedeschi, essere solo una ragione per esigerne altre, e i governi austriaco e prussiano richiedono ora il ritiro della costituzione dello Schleswig. Ma il re di Danimarca non ha alcuna autorità legale per sospendere la costituzione dello Schleswig, in quanto essa ha ricevuto l’approvazione del Rigsraad, ed è il Rigsraad che solo può abrogare i propri atti. La convocazione austro-prussiana, tuttavia, richiedeva che la concessione fosse fatta in un paio di giorni. Ma poiché il parlamento danese non si riuniva, questa richiesta non poteva essere soddisfatta. L’avanzata dell’avanguardia austro-prussiana verso l’Eider è un segno infausto, e ci fa tremare per il futuro.

Beh i redattori dell’Herald potrebbero tremare – l’Eider era una delle linee di difesa di Denamrk, ma in gennaio il fiume era solido e ghiacciato, e facile da attraversare.

L’Aberdeen Journal del 3 febbraio raccontava ai suoi lettori che lunedì, il primo del mese, la pace era andata in frantumi:

Il telegramma del lunedì pomeriggio portava la notizia che erano stati scambiati colpi sull’Eider, che i danesi avevano fatto saltare i ponti a Rendsburg per impedire il passaggio dell’esercito invasore e che le truppe erano desiderose di guerra e aspettavano con entusiastica lealtà l’apparizione del re. era in viaggio verso l’esercito, al quale aveva promesso di unirsi immediatamente se la guerra fosse scoppiata.

Le notizie di ieri dimostrano che questo era troppo vero. L’unico scontro è stato una scaramuccia di avamposti. Ma la guerra è cominciata e la speranza ora è, dato che i danesi sono tornati dal Kronewerk al Dannewerk, e dato che il Rigsraad è stato convocato dall’ordine del re, che possano evacuare lo Schleswig.

I fondi non mostrano molta fiducia nella prospettiva della pace, e la convinzione è che Denamrk non resisterà a lungo da solo, e che i tedeschi stanno entrando pazzamente in una crisi della storia europea che risolverà e sconvolgerà questioni che il Congresso dell’imperatore francese non avrebbe mai osato toccare.

La guerra non si estese oltre i combattenti iniziali, e nel luglio 1864 i danesi avevano subito una serie di battute d’arresto che videro l’intera terraferma del paese occupata dalle truppe austriache e prussiane. Il paese chiese la pace piuttosto che rischiare che le isole, e con esse Copenaghen, cadessero. Un cessate il fuoco fu firmato il 1° agosto; un trattato formale, il Trattato di Vienna, fu firmato il 30 ottobre.

I due vincitori si sarebbero fatti la guerra in meno di due anni – la guerra austro-prussiana – mentre l’efficacia della macchina militare prussiana influenzava gli stati minori a favorire la Prussia come leader nell’unificazione della Germania. La Prussia, si pensava, poteva offrire protezione se gli stati si fossero uniti.

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